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UNITA' DIDATTICA
by ALESSANDRO MANTINEO
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About the Book
La storia della pedagogia mostra quanto l'apprendimento sia strettamente legato alla variabile motivazionale.
Gli psicologi ormai concordano nell'affermare che ogni attività di apprendimento può essere collegata alla soddisfazione di particolari bisogni del soggetto.
"Con il concetto di motivazione si intende far riferimento a situazioni e processi che incitano e dirigono l'azione di un individuo" (Giovanni Colpo in "La motivazione scolastica")
In altre parole, l'introduzione della variabile motivazionale nell'interpretazione del comportamento ci permette di spiegare il passaggio di un organismo dallo stato di quiete ad uno stato di attività, di tensione, di sforzo(aspetto energetico della motivazione); inoltre ci consente di indagare il rapporto tra scopo, motivo, direzione e l'azione o comportamento adottato.
Attraverso il controllo degli stimoli, gli psicologi hanno potuto osservare come il grado di tensione, o più in generale il livello di motivazione di uno studente posto di fronte ad un compito, possa incidere sui livelli di prestazione e di apprendimento indipendentemente dalle capacità del soggetto.
La scuola e le famiglie avranno quindi il compito di "individuare e tenere sotto controllo tutti quei fattori che giovano a sviluppare negli alunni un comportamento adeguatamente motivato".
Berlyne individua nell' uomo "una motivazione alla curiosità che attiva comportamenti di esplorazione , di manipolazione, di investigazione". Gli psicologi cognitivisti ritengono che, per attivare un comportamento di apprendimento, sia necessario intervenire nel materiale da apprendere per adeguarlo alle variabili motivazionali che interessano i processi cognitivi.La motivazione non può essere pensata come una "qualità intrinseca del soggetto che apprende, né una dimensione statica della personalità, bensì, piuttosto, come una qualità del rapporto bambino - realtà scolastica" e , come tale, dinamicamente correlata ad esperienze che sollecitino il piacere e l'interesse del bambino stesso. Per questo motivo Maslow, nella "Teoria dei bisogni", afferma che è necessario sviluppare:
l'autostima
un clima sociale positivo
un ambiente favorevole
collaborazione con i genitori per definire insieme coerenti linee educative
LO SVILUPPO DEL PENSIERO CREATIVO
Secondo E. Fromm lo stesso atto di "vedere " e "riconoscere" un oggetto è espressione di creatività, in quanto in esso l'uomo va oltre il puro dato sensoriale, manifestando il suo irripetibile modo di essere e di pensare. Gli studiosi di questa materia rifiutano in generale, di identificare la creatività con il solo processo produttivo artistico o scientifico di alcune eccezionali persone ed hanno introdotto anche in questo settore il punto di vista metodologico, secondo il quale "tutti posseggono in qualche grado la capacità creativa ".Atti creativi devono pertanto essere attesi da tutti gli individui per i riflessi che hanno nell'equilibrio globale della singola persona.
La creatività presenta alcune caratteristiche tipiche:
produce elementi ideativi con elevata numerosità e variazione;
introduce miglioramenti situazionali;
produce idee nuove, nel senso di idee inconsuete, tali che, senza essere stravaganti, non siano comuni alla maggior parte delle persone.
E' fondamentale, per sviluppare il pensiero divergente, concedere all'alunno spazio psicologico, libertà esplorativa e manipolativa e un rapporto affettivo accettante e stimolante, considerato che, secondo Gordon, "Le componenti emozionali ed irrazionali sono di fondamentale importanza per un percorso in cui si maturi un pensiero creativo."
Verrà quindi favorita l'espressione e incoraggiati i membri a far maturare dentro se stessi nuove e consapevoli prospettive che li aiutino al raggiungimento e alla realizzazione dei propri talenti.
LA DIDATTICA LABORATORIALE
I laboratori possono essere l'elemento qualificante di un Progetto di innovazione e di sperimentazione in quanto:
non vanno intesi come spazio scolastico attrezzato, ma come sistema organizzato di offerte alternative e diversificate all'interno del curricolo;
offrono risposta concreta all'esigenza di valorizzare le differenze;
permettono ad ogni alunno di esprimere al meglio le proprie potenzialità, con modalità adeguate e nell'ambito a lui più congeniale;
forniscono, attraverso un insegnamento individualizzato/personalizzato, strumenti per rimuovere gli ostacoli che impediscono l'attivazione e la valorizzazione delle potenzialità individuali;
promuovono sul piano socio - affettivo una riappropriazione dell'ambiente scuola attraverso una utilizzazione articolata di spazi e di situazioni diversificate rispetto al contesto abituale della lezione.
Per quanto concerne l'integrazione, l'esperienza del lavoro in laboratorio moltiplica le opportunità di relazione con compagni di altre classi e con altri docenti, con persone e situazioni anche esterni alla scuola, inducendo gli alunni ad interpretare e utilizzare la diversità e il nuovo come arricchimento.
Al fine di rispondere efficacemente alle esigenze rilevate ed anche offrire esperienze diverse, i laboratori avranno tipologie differenziate:
1) laboratori curricolari ( di lettura, studio dell'ambiente,ecc…);
2) laboratori di recupero (finalizzati al recupero di competenze logiche e strumentali o di conoscenze curricolari essenziali) ;
3) laboratori operativi e creativi: centrati sul saper fare e saper eseguire un progetto in tutte le sue fasi, ma incentrati anche sull'espressione di sé attraverso linguaggi diversi da quello verbale (di manualità, di musica, di teatro, ecc…).
Attraverso la didattica laboratoriale vengono proposti modelli che ricordano per certi aspetti le forme dell'attivismo( apprendimento centrato sull'attività dell'allievo, apprendimento per progetti ecc.) ma con una più forte enfasi sulle impalcature regolative del processo di apprendimento, su un impiego più articolato di risorse, sulle tecnologie che sono un mezzo prezioso per alleggerire il peso della scrittura e della memoria, sulla "metacognizione" e sul superamento e sostituzione del sistema gruppo/classe con lo scenario della classe globale.
STAR BENE
L’atmosfera nelle relazioni di tipo educativo dipende in gran parte dal modo in cui le persone che vi partecipano si percepiscono e si valutano a vicenda. Per ogni persona, sia adulto che bambino o ragazzo, il sentirsi considerato dagli altri come individuo degno di valore, oltre a costituire un bisogno emotivo fondamentale, promuove l’impegno e stimola l’apprendimento. “Star Bene” è un intervento integrato per promuovere lo “star bene con se stessi e con gli altri “ di tutte le persone legate all’istituzione scolastica e in particolare dei bambini e delle bambine , è finalizzato alla conoscenza e alla valorizzazione delle risorse e delle possibilità del singolo, nel rispetto, dei tempi individuali.Lo star bene è il filo rosso che lega la macro progettualità dell’Istituto : Accoglienza- Continuità educativa- Orientamento- Handicap- Intercultura.
L’accoglienza intesa
come insieme di attività finalizzate a creare relazioni educative che valorizzino tutti i protagonisti del sistema scuola
come momento specifico che trovi nelle proposte di inizio anno un’occasione per ritrovarsi e raccontarsi
Come opportunità per la costruzione di rapporti significativi fra insegnanti, alunni, genitori, altro personale operante nella scuola
Come integrazione per i nuovi insegnanti, perché possano percepirsi ed essere percepiti sin dall’inizio come membri significativi della comunità educante
Come conoscenza, condivisione, rispetto dell’organizzazione e delle regole della scuola: ritmi della giornata e della settimana, organizzazione degli spazi, momenti istituzionalizzati dell’anno scolastico.
L’orientamento inteso
Come raccordo funzionale ed organico i tre ordini di scuola.
Come promozione della raccolta e della conoscenza di informazioni significative relative al soggetto.
Come percorso per rendere l’alunno parte attiva e quindi consapevole della sua valutazione (autovalutazione).
Come costruzione di un portfolio comune.
Come Promozione nell’alunno della capacità di riconoscere le proprie abilità.
La continuità intesa
Come progettazione condivisa fra gli insegnanti dei diversi segmenti coinvolti nelle stesse aree (linguistica, antropologica, logico-matematica)
Come realizzazione di progetti e attività in comune fra gli alunni delle classi degli anni-ponte (ultimo anno Scuola dell’Infanzia – primo anno Scuola Primaria e ultimo anno Scuola Primaria – primo anno Scuola Secondaria di I grado)
Condivisione dei criteri di valutazione con predisposizione di prove di ingresso
Gli psicologi ormai concordano nell'affermare che ogni attività di apprendimento può essere collegata alla soddisfazione di particolari bisogni del soggetto.
"Con il concetto di motivazione si intende far riferimento a situazioni e processi che incitano e dirigono l'azione di un individuo" (Giovanni Colpo in "La motivazione scolastica")
In altre parole, l'introduzione della variabile motivazionale nell'interpretazione del comportamento ci permette di spiegare il passaggio di un organismo dallo stato di quiete ad uno stato di attività, di tensione, di sforzo(aspetto energetico della motivazione); inoltre ci consente di indagare il rapporto tra scopo, motivo, direzione e l'azione o comportamento adottato.
Attraverso il controllo degli stimoli, gli psicologi hanno potuto osservare come il grado di tensione, o più in generale il livello di motivazione di uno studente posto di fronte ad un compito, possa incidere sui livelli di prestazione e di apprendimento indipendentemente dalle capacità del soggetto.
La scuola e le famiglie avranno quindi il compito di "individuare e tenere sotto controllo tutti quei fattori che giovano a sviluppare negli alunni un comportamento adeguatamente motivato".
Berlyne individua nell' uomo "una motivazione alla curiosità che attiva comportamenti di esplorazione , di manipolazione, di investigazione". Gli psicologi cognitivisti ritengono che, per attivare un comportamento di apprendimento, sia necessario intervenire nel materiale da apprendere per adeguarlo alle variabili motivazionali che interessano i processi cognitivi.La motivazione non può essere pensata come una "qualità intrinseca del soggetto che apprende, né una dimensione statica della personalità, bensì, piuttosto, come una qualità del rapporto bambino - realtà scolastica" e , come tale, dinamicamente correlata ad esperienze che sollecitino il piacere e l'interesse del bambino stesso. Per questo motivo Maslow, nella "Teoria dei bisogni", afferma che è necessario sviluppare:
l'autostima
un clima sociale positivo
un ambiente favorevole
collaborazione con i genitori per definire insieme coerenti linee educative
LO SVILUPPO DEL PENSIERO CREATIVO
Secondo E. Fromm lo stesso atto di "vedere " e "riconoscere" un oggetto è espressione di creatività, in quanto in esso l'uomo va oltre il puro dato sensoriale, manifestando il suo irripetibile modo di essere e di pensare. Gli studiosi di questa materia rifiutano in generale, di identificare la creatività con il solo processo produttivo artistico o scientifico di alcune eccezionali persone ed hanno introdotto anche in questo settore il punto di vista metodologico, secondo il quale "tutti posseggono in qualche grado la capacità creativa ".Atti creativi devono pertanto essere attesi da tutti gli individui per i riflessi che hanno nell'equilibrio globale della singola persona.
La creatività presenta alcune caratteristiche tipiche:
produce elementi ideativi con elevata numerosità e variazione;
introduce miglioramenti situazionali;
produce idee nuove, nel senso di idee inconsuete, tali che, senza essere stravaganti, non siano comuni alla maggior parte delle persone.
E' fondamentale, per sviluppare il pensiero divergente, concedere all'alunno spazio psicologico, libertà esplorativa e manipolativa e un rapporto affettivo accettante e stimolante, considerato che, secondo Gordon, "Le componenti emozionali ed irrazionali sono di fondamentale importanza per un percorso in cui si maturi un pensiero creativo."
Verrà quindi favorita l'espressione e incoraggiati i membri a far maturare dentro se stessi nuove e consapevoli prospettive che li aiutino al raggiungimento e alla realizzazione dei propri talenti.
LA DIDATTICA LABORATORIALE
I laboratori possono essere l'elemento qualificante di un Progetto di innovazione e di sperimentazione in quanto:
non vanno intesi come spazio scolastico attrezzato, ma come sistema organizzato di offerte alternative e diversificate all'interno del curricolo;
offrono risposta concreta all'esigenza di valorizzare le differenze;
permettono ad ogni alunno di esprimere al meglio le proprie potenzialità, con modalità adeguate e nell'ambito a lui più congeniale;
forniscono, attraverso un insegnamento individualizzato/personalizzato, strumenti per rimuovere gli ostacoli che impediscono l'attivazione e la valorizzazione delle potenzialità individuali;
promuovono sul piano socio - affettivo una riappropriazione dell'ambiente scuola attraverso una utilizzazione articolata di spazi e di situazioni diversificate rispetto al contesto abituale della lezione.
Per quanto concerne l'integrazione, l'esperienza del lavoro in laboratorio moltiplica le opportunità di relazione con compagni di altre classi e con altri docenti, con persone e situazioni anche esterni alla scuola, inducendo gli alunni ad interpretare e utilizzare la diversità e il nuovo come arricchimento.
Al fine di rispondere efficacemente alle esigenze rilevate ed anche offrire esperienze diverse, i laboratori avranno tipologie differenziate:
1) laboratori curricolari ( di lettura, studio dell'ambiente,ecc…);
2) laboratori di recupero (finalizzati al recupero di competenze logiche e strumentali o di conoscenze curricolari essenziali) ;
3) laboratori operativi e creativi: centrati sul saper fare e saper eseguire un progetto in tutte le sue fasi, ma incentrati anche sull'espressione di sé attraverso linguaggi diversi da quello verbale (di manualità, di musica, di teatro, ecc…).
Attraverso la didattica laboratoriale vengono proposti modelli che ricordano per certi aspetti le forme dell'attivismo( apprendimento centrato sull'attività dell'allievo, apprendimento per progetti ecc.) ma con una più forte enfasi sulle impalcature regolative del processo di apprendimento, su un impiego più articolato di risorse, sulle tecnologie che sono un mezzo prezioso per alleggerire il peso della scrittura e della memoria, sulla "metacognizione" e sul superamento e sostituzione del sistema gruppo/classe con lo scenario della classe globale.
STAR BENE
L’atmosfera nelle relazioni di tipo educativo dipende in gran parte dal modo in cui le persone che vi partecipano si percepiscono e si valutano a vicenda. Per ogni persona, sia adulto che bambino o ragazzo, il sentirsi considerato dagli altri come individuo degno di valore, oltre a costituire un bisogno emotivo fondamentale, promuove l’impegno e stimola l’apprendimento. “Star Bene” è un intervento integrato per promuovere lo “star bene con se stessi e con gli altri “ di tutte le persone legate all’istituzione scolastica e in particolare dei bambini e delle bambine , è finalizzato alla conoscenza e alla valorizzazione delle risorse e delle possibilità del singolo, nel rispetto, dei tempi individuali.Lo star bene è il filo rosso che lega la macro progettualità dell’Istituto : Accoglienza- Continuità educativa- Orientamento- Handicap- Intercultura.
L’accoglienza intesa
come insieme di attività finalizzate a creare relazioni educative che valorizzino tutti i protagonisti del sistema scuola
come momento specifico che trovi nelle proposte di inizio anno un’occasione per ritrovarsi e raccontarsi
Come opportunità per la costruzione di rapporti significativi fra insegnanti, alunni, genitori, altro personale operante nella scuola
Come integrazione per i nuovi insegnanti, perché possano percepirsi ed essere percepiti sin dall’inizio come membri significativi della comunità educante
Come conoscenza, condivisione, rispetto dell’organizzazione e delle regole della scuola: ritmi della giornata e della settimana, organizzazione degli spazi, momenti istituzionalizzati dell’anno scolastico.
L’orientamento inteso
Come raccordo funzionale ed organico i tre ordini di scuola.
Come promozione della raccolta e della conoscenza di informazioni significative relative al soggetto.
Come percorso per rendere l’alunno parte attiva e quindi consapevole della sua valutazione (autovalutazione).
Come costruzione di un portfolio comune.
Come Promozione nell’alunno della capacità di riconoscere le proprie abilità.
La continuità intesa
Come progettazione condivisa fra gli insegnanti dei diversi segmenti coinvolti nelle stesse aree (linguistica, antropologica, logico-matematica)
Come realizzazione di progetti e attività in comune fra gli alunni delle classi degli anni-ponte (ultimo anno Scuola dell’Infanzia – primo anno Scuola Primaria e ultimo anno Scuola Primaria – primo anno Scuola Secondaria di I grado)
Condivisione dei criteri di valutazione con predisposizione di prove di ingresso
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